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Scopri l'ambliopia

L’ambliopia, o “occhio pigro”, va scoperta il prima possibile.

Il calendario delle visite oculistiche

Non devi spettare che tuo figlio impari a leggere per sottoporlo a un controllo oculistico.

Domande e Risposte

Cos'è l'ambliopia, o "occhio pigro"?

L’ambliopia è una condizione di origine cerebrale, dovuta alla mancanza di un’adeguata stimolazione durante il periodo critico dello sviluppo. Si manifesta con un’alterata funzione visiva. Viene spesso impropriamente descritta solo come un “calo della vista” o ridotta acuità visiva, cioè una diminuita capacità di riconoscere lettere o simboli raffigurati su una tabella posta a una certa distanza. In realtà i deficit causati dall’ambliopia sono più complessi e comprendono alterazioni funzionali quali: una ridotta sensibilità al contrasto, un’alterata percezione della tridimensionalità (stereopsi), e un’instabilità della fissazione, dovute a evidenti modificazioni delle strutture cerebrali. È importante ricordare che l’ambliopia, nella maggior parte dei casi trovati precocemente, è reversibile.

Lo strabismo è una condizione in cui gli assi visivi dei due occhi non sono allineati e fissano oggetti diversi. Lo strabismo può insorgere sia in età pediatrica sia in età adulta. Se insorge in età adulta può determinare visione doppia (diplopia), estremamente fastidiosa. Quando, invece, la deviazione è presente già alla nascita, il cervello del bambino tende a escludere spontaneamente le immagini provenienti dall’occhio deviato, rendendolo “pigro” (ambliopia strabica). Elimina così il fastidio di vedere doppio… a scapito del funzionamento di uno dei due occhi!

Si tratta di una tematica molto attuale. Con l’enorme diffusione della tecnologia anche tra i più piccoli, è una domanda lecita alla quale non risulta semplice rispondere. Sebbene gli effetti nocivi della cosiddetta “luce blu” siano stati dimostrati nel modello animale, non è così scontato ritenerli validi nell’uomo. Questo a causa delle significative differenze strutturali e funzionali della retina delle diverse specie. Alcuni autori ritengono che favorisca l’insorgenza di alterazioni retiniche e innalzi i livelli di attenzione interferendo nei ritmi circadiani (sonno / veglia), ma migliorando alcune performance cognitive.

Purtroppo la mancanza di studi a lungo termine non ci permette di assumere un posizione netta sull’argomento. In questi casi è consigliabile usare il buonsenso e, consapevoli dell’impossibilità di eliminare strumenti entrati nella nostra routine quotidiana, cercare di limitare l’utilizzo dei dispositivi elettronici in età pediatrica al minimo indispensabile.

L’ambliopia, specie se di grado importante, oppure la sua terapia attuata in una fase tardiva, in certi casi può avere nel bambino effetti negativi non solo sullo sviluppo fisico, ma anche su quello neuropsicomotorio, cognitivo, psicologico o emozionale.

In particolare la funzione visiva permette al bambino di sviluppare il suo apprendimento, al di là del suo corpo, anche rispetto all’ambiente: se è imperfetta esiste un’anomala percezione della realtà e la deprivazione sensoriale può determinare un deficit di attenzione e difficoltà nell’apprendimento scolastico.

Occorre evidenziare come, per fortuna, nella maggior parte dei casi un trattamento precoce permetta un rendimento scolastico del tutto normale.

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